30 ANNI DI CINTURE DI SICUREZZA IN ITALIA
Nell'aprile del 1988 entrava in vigore la legge che obbligava ad allacciarle (nella foto una giovane Monica Bellucci durante una campagna pubblicitaria di quel periodo)
Sono passati 30 anni da quando fu introdotto in Italia l'obbligo delle cinture di sicurezza. L'11 aprile del 1988 arrivava in Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplinava, a partire poi dal 26 aprile successivo, l'obbligatorietà delle cinture di sicurezza nelle auto degli italiani. Entrava così in vigore la legge 111 del 18 marzo 1988 che introduceva anche nel nostro Paese l'obbligo di installare e di usare le cinture di sicurezza di tipo omologato a bordo dei veicoli. In effetti l'applicazione del decreto attuativo lasciò allora ancora 12 mesi di tempo per adeguare tutte le auto immatricolate dopo il primo gennaio 1978, in quanto la 'dead line' venne fissata dall'allora ministro dei Trasporti Giorgio Santuz, come previsto dalle norme, per il 27 aprile del 1989. La maggior parte delle vetture circolanti in Italia sino ad allora, infatti, era sprovvista delle cinture di sicurezza. Moltissime vetture, negli anni a seguire, continuarono però a circolare senza cinture posteriori, perché furono installate dalla quasi totalità degli automobilisti solo per i passeggeri anteriori. La legge 111/1988, infatti, posticipava di due anni dall'entrata in vigore l'installazione delle cinture sui sedili posteriori. |
E con le cinture arrivò allora anche l’altrettanto importante obbligo di far viaggiare i passeggeri più piccoli sui seggiolini omologati, dal 26 aprile del 1989 per i bambini da 0 a 4 anni ed entro il 26 ottobre per quelli da 4 a 10 anni, sia sui sedili anteriori che su quelli posteriori. L’introduzione delle cinture di sicurezza ha fornito un importante contributo al miglioramento della sicurezza sulle strade, visto che da sole - senza l’aiuto aggiuntivo degli airbag - hanno negli anni salvato il 27%-28% delle persone coinvolte in incidenti altrimenti mortali.
Si ricorda che l'Articolo 172 del nostro Codice della Strada che oggi punisce chi trasgredisce con una sanzione da 80 euro a 323 euro e alla decurtazione di 5 punti patente chiunque non indossi la cintura, guidatore o passeggero, anteriore o posteriore che sia. Il loro uso è salito dal 30% degli automobilisti italiani al 70% proprio in seguito all'introduzione della patente a punti nel 2003.
FONTE: Ansa, AutoMoto
Si ricorda che l'Articolo 172 del nostro Codice della Strada che oggi punisce chi trasgredisce con una sanzione da 80 euro a 323 euro e alla decurtazione di 5 punti patente chiunque non indossi la cintura, guidatore o passeggero, anteriore o posteriore che sia. Il loro uso è salito dal 30% degli automobilisti italiani al 70% proprio in seguito all'introduzione della patente a punti nel 2003.
FONTE: Ansa, AutoMoto