I FATTORI CHE INFLUENZANO LA GUIDA:
DISTANZA DI SICUREZZA E TEMPO DI REAZIONE
di Dott.ssa Chiara di Girolamo
La distanza di sicurezza è la distanza che ogni veicolo deve mantenere da quello che lo precede per potersi arrestare, quando necessario, senza tamponarlo. L’Art. 149 comma 1 del C.d.S. prescrive che “durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”. Tale distanza di sicurezza, ai sensi dell’Art. 348 comma 2 del regolamento di attuazione, “deve essere almeno uguale allo spazio percorso durante il tempo che passa tra la prima percezione di un pericolo e l'inizio della frenata”. Nel calcolo di questa distanza si dovrebbe quindi considerare solo l'equivalente della distanza percorsa in un secondo, cioè nel tempo mediamente impiegato per decidere se l'accensione dello stop del veicolo che precede implica la necessità di una nostra frenata. Si dà infatti per scontato che il veicolo davanti ha uno spazio di arresto uguale a quello del veicolo che segue. In realtà, qualora la riduzione della velocità del primo veicolo sia drastica ed improvvisa (ad es. a causa di un urto), la reale distanza che consentirebbe di evitare il tamponamento corrisponde allo spazio necessario per l’arresto, considerando che il conducente del secondo veicolo abbia iniziato ad attuare un’azione frenante al termine del tempo psico-tecnico di reazione, pari a circa 1 secondo. Una semplice formula da ricordare per il calcolo approssimativo di buona distanza di sicurezza è la seguente: dividere la propria velocità espressa in km/h per 10 ed elevare il risultato al quadrato; il numero risultante è un buon indicatore, in metri, della distanza di sicurezza da mantenere. Esempio: a 50 km/h si dovrebbe mantenere una distanza di 25 metri.
Nella valutazione della distanza di sicurezza è importante tenere in considerazione alcuni fattori: la prontezza dei riflessi del conducente; il tipo e lo stato di efficienza del veicolo; la velocità; la visibilità e le condizioni atmosferiche; le condizioni del traffico; la pendenza, le caratteristiche, le condizioni della strada; l’età ed il genere del conducente; le sue condizioni psicofisiche; l’esperienza di guida; la distrazione; l’utilizzo di dispositivi tecnologici ecc…In che modo questi fattori contribuiscono ad influenzare il comportamento del conducente e le sue prestazioni di guida?
Jurecki, Poliak e Jaskiewicz (2017) propongono uno studio sul comportamento dei giovani alla guida, con l’obiettivo di indagare sui loro tempi di risposta e sulle manovre di emergenza effettuate a seguito di una frenata improvvisa del veicolo che li precede su un’autostrada. Il test è stato condotto presso un laboratorio di ingegneria automobilistica utilizzando un simulatore di guida dinamica Oktal®, che riproduce i movimenti, le vibrazioni, i suoni tipici di un contesto reale ed avente un volante ed un sedile regolabile dotato di una cintura di sicurezza.
Gli autori hanno reclutato sessanta soggetti maschi (con poca esperienza di guida e di età compresa tra 21 e 25 anni) ognuno dei quali, dopo l’addestramento all’utilizzo del simulatore, ha guidato per circa 45 minuti. La strada realizzata era un’autostrada in piano, con due corsie (ognuna larga circa 4 m) e una corsia di emergenza.
Di seguito sono elencati le informazioni utilizzate per la ricerca:
- tempo di risposta del soggetto al pedale dell’acceleratore (tempo compreso tra l’accensione delle luci dei freni del primo veicolo ed il momento in cui il conducente del secondo veicolo risponde allentando la pressione sul pedale dell'acceleratore);
- tempo di risposta al pedale del freno (tempo compreso tra l’accensione delle luci dei freni del primo veicolo ed il momento in cui il conducente del veicolo che segue inizia a premere il pedale del freno);
- tempo di risposta allo sterzo (tempo compreso tra l’accensione delle luci dei freni del primo veicolo e il momento in cui il conducente del veicolo che segue inizia a girare il volante);
- velocità;
- movimenti dei veicoli;
- decelerazione del veicolo;
- eventuali urti.
Durante le simulazioni, il veicolo di prova (secondo veicolo) circolava lungo la prima corsia dell’autostrada alla velocità di 100 km/h ed era preceduto, ad una distanza variabile dai 10 ai 50 metri, da un altro veicolo (primo veicolo). I ricercatori hanno realizzato due scenari differenti, di seguito descritti. Nello scenario di seguito riportato (primo scenario), il veicolo che precede decelerava improvvisamente ed i soggetti sul secondo veicolo avevano quindi la possibilità di effettuare una qualsiasi manovra di emergenza, comprendente frenata, sterzata attorno al veicolo oppure frenata e sterzata insieme (Fig. 2).
I risultati mostrano che il tempo di risposta dei soggetti al pedale dell'acceleratore, compreso tra l’accensione delle luci dei freni sul primo veicolo e la diminuzione della pressione sul pedale dell’accelerazione da parte del conducente, è mediamente pari a 0.5 secondi ed incrementa con l'aumentare della distanza tra i veicoli (Fig. 3). Si precisa che un veicolo alla velocità di 100 km/h copre una distanza di circa 28 m in un secondo e che quindi, in molti casi, non è stato possibile evitare il tamponamento. L’aumento della distanza tra i veicoli porta ad un aumento del tempo di risposta al pedale del freno, il cui valore risulta mediamente pari a circa 1.1 secondi (Fig. 4). I tempi di risposta allo sterzo variano molto più degli altri, tra i 0.5 s a 10 metri fino ai 2 s ai 50 metri (Fig. 5).
Gli autori hanno ideato un secondo scenario con l’aggiunta di un autobus ed un camion rispettivamente sulla sinistra e dietro il mezzo in questione. Raggiunta la velocità di circa 100 km/h, il soggetto poteva eseguire una frenata di emergenza in quanto sterzare risultava rischioso poiché poteva comportare una collisione (Fig. 6).
I tempi ottenuti in questo scenario sono molto più brevi, probabilmente per il maggiore grado attentivo dei conducenti derivante dalla presenza di altri due veicoli. I tempi di risposta al pedale dell’acceleratore incrementano con l’aumento della distanza tra i veicoli, ma non in modo così ampio come nel primo scenario (Fig. 7). Gli stessi tempi di azionamento del freno risultano più brevi di quelli registrati nel primo scenario (quando il conducente poteva sia frenare che sterzare) e sono compresi tra 0.8 s e 1.2 s (Fig. 8). In questo secondo scenario, i tempi di risposta allo sterzo differiscono sensibilmente dagli altri, con una dispersione dei risultati che aumenta con l'aumentare della distanza tra i veicoli, fino a raggiungere il valore maggiore alla distanza di 50 m (approssimativamente 2 s) (Fig. 9).
I risultati dello studio mostrano differenze nel comportamento dei conducenti nei due scenari (Fig. 10). Ad una distanza di 10 m tra i veicoli, nel primo scenario frena il 35% dei soggetti mentre nel secondo scenario la percentuale sale al 65%, probabilmente perché i conducenti sono più attenti per la presenza di altri veicoli. Nel primo scenario, all’aumentare della distanza tra i veicoli aumenta la percentuale dei soggetti che sceglie di effettuare entrambe le manovre (dal 60% a quasi l'80%). In particolare, tra i 20 ed i 50 metri, la percentuale di conducenti che sceglie manovre combinate si stabilizza al 55-60%. Nel secondo scenario sterzare è risultata una manovra più difficile da eseguire, ma comunque è stata messa in atto da un’alta percentuale di soggetti (dal 10% al 40% a seconda della distanza tra i veicoli), i quali hanno deciso di sterzare sulla destra recandosi sulla corsia di emergenza.
Ad una distanza di 10 m tra i veicoli avvengono gli urti in entrambi gli scenari, mentre tra i 20 ed i 50 metri ci sono meno urti nel secondo scenario. Quest’ultimo dato potrebbe essere spiegato dalla presenza di altri veicoli sulla strada, che hanno indotto i conducenti a guidare con maggiore concentrazione, facilitando risposte più rapide e manovre di emergenza più efficaci. La letteratura sull'argomento mostra che anche minime modifiche di uno scenario possono portare a valori considerevolmente diversi nei tempi di risposta del conducente.
L’esperienza alla guida e la distanza di sicurezza (la cui misura varia a seconda del paese) sono elementi importanti nel contesto della sicurezza stradale. Diversi studi mostrano che la distanza di sicurezza è un termine relativo e cambia a seconda delle circostanze. Ad esempio nel primo scenario una distanza di 30 metri sembra abbastanza sicura (con un numero di urti di circa il 10%).
A fronte di una situazione di emergenza, la maggior parte dei conducenti frena solamente, anche spesso i conducenti sono portare ad eseguire manovre di emergenza combinate (sterzare e frenare). Grazie ai moderni sistemi di sicurezza attiva (ABS, ESP, AEB, ecc…), è possibile effettuare nello stesso tempo frenate rapide e sterzate senza compromettere la stabilità del veicolo (entrambi i sistemi sono attivi durante i test al simulatore). Confrontando i tempi di risposta dello sterzo con i tempi di risposta della frenata, le risposte combinate sono iniziate quasi simultaneamente. I tempi di risposta del soggetto sono fondamentali nelle situazioni di emergenza. Solitamente i manuali forniscono una stima dei tempi di risposta del conducente, ma è chiaro che possono esserci differenze dovute a diversi fattori.
Dott.sa Chiara di Girolamo:
Laureata in Psicologia all'Università di Chieti, ha approfondito la sua conoscenza in merito alla sicurezza stradale focalizzando l’attenzione sulle condotte degli utilizzatori della strada e sui processi psicologici coinvolti. Collabora con Biomeccanica Forense nell'ambito del fattore umano e si occupa, insieme ad altri professionisti, di progetti riguardanti l’età evolutiva e la comunicazione non verbale.