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LA BIOMECCANICA DEL CICLISTA

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La biomeccanica da impatto del ciclista si può paragonare a quella derivante dall'investimento del pedone, con alcune differenze sostanziali:
- differente altezza del baricentro del ciclista, che dipende dal livello del sellino sul quale è appoggiato;
- adozione di un casco protettivo;
- velocità di impatto, generalmente i ciclisti possiedono una velocità di percorrenza superiore rispetto ai pedoni (dai 10 km/h ai 35 km/h dei ciclo-amatori).
Le lesioni del ciclista, così come quelle del pedone, interessano lo scheletro, i muscoli, gli organi interni e possono localizzarsi in prevalenza sulla testa, sul tronco e sugli arti. La localizzazione e la gravità delle lesioni forniscono informazioni utili sulla dinamica dell’evento, sulla quantificazione della velocità di impatto del veicolo investitore, sull'utilizzo o meno di sistemi protettivi.
Le fasi dell'investimento di un ciclista possono essere suddivise in:
1   l'urto (laterale o frontale);
2   il caricamento;
3   la proiezione e caduta al suolo;
4   lo strisciamento al suolo;
5   l'arrotamento, con passaggio delle ruote sul corpo.
Per ognuna di queste fasi è possibile identificare delle peculiari tipologie di lesione. Nel dettaglio, nella fase dell’urto laterale predominano fratture all'arto inferiore interessato dal contatto contro il paraurti del veicolo mentre a seguito dell’urto frontale possono emergere fratture e/o escoriazioni ed ecchimosi delle superfici sporgenti degli arti come gomiti, ginocchia e mani. L'altezza, la tipologia e l'entità delle lesioni permettono di stabilire la posizione iniziale del ciclista al momento dell'impatto e la direzione delle forze scambiate.
L’evoluzione della fase di caricamento del ciclista è simile a quella di investimento del pedone, il corpo "si avvolge" sul cofano procurando lesioni addominali, traumi toracici ed il capo impatta soventemente contro il parabrezza o gli adiacenti montanti..
Nella fase di proiezione e caduta al suolo si possono verificare l'appiattimento degli arti sul terreno, fratture isolate della clavicola e della gabbia toracica. Nella fase di strisciamento al suolo si riscontrano lesioni cutanee superficiali dovute all'azione di frizione tangenziale del corpo sull'asfalto. La fase di arrotamento è caratterizzata da lesioni da schiacciamento con fratture ossee e agli organi interni. 
Le indagini per l'accertamento delle modalità di impatto tra autovettura e velocipede dovranno contemplare:
- esame dei veicoli (auto e bicicletta): posizione ed orientazione dei danni, analisi del casco protettivo e degli indumenti del ciclista.
- esame della strada: ricerca di tracce biologiche, di indumenti, analisi delle condizioni di reciproco avvistamento dei protagonisti.
- esame della cartella clinica, referti diagnostici, o esame autoptico.
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