GLI EFFETTI DELL'ALCOL SUI CONDUCENTI
E SULLE PRESTAZIONI DI GUIDA
di Dott.ssa Chiara di Girolamo
È ormai risaputo che l'alcol altera significativamente la performance alla guida. Le evidenze empiriche mostrano che mettersi alla guida dopo aver bevuto alcol aumenta in modo esponenziale il rischio di incidenti. Anche se assunto in minime dosi, l’alcol può influenzare il conducente alterandone cognizione, vigilanza, attenzione, giudizio, visione, tempi di reazione, ricerca visiva, ragionamento logico; tutti fattori coinvolti nella guida.
In Europa la guida in stato di ebbrezza è responsabile di circa 10.000 morti ogni anno. I diversi paesi hanno provveduto emanando leggi e imponendo limiti all'assunzione di alcol alla guida. In Europa i livelli limite di concentrazione di alcol nel sangue sono compresi tra lo 0,01% e lo 0,08%. In Israele, Corea ed Australia il limite è 0,05%; in Canada, Inghilterra, Messico e Stati Uniti è lo 0,08%.
Zhao, Zhang e Rong (2014) hanno realizzato un'interessante ricerca sull'effetto dell’alcol sulla guida, raccogliendo dati sulla prestazione di guida in diverse condizioni (assenza e presenza di alcol) e sulle sensazioni dei partecipanti. Gli autori hanno reclutato venticinque giovani uomini che hanno guidato su di un simulatore in grado di registrare il grado di azione sui tre pedali (freno, acceleratore e frizione), l'angolo del volante e lo stato dell'ingranaggio. Il simulatore fornisce molti altri parametri relativi alle condizioni di viaggio del veicolo, tra cui velocità di marcia, la posizione sulla corsia, lo spostamento laterale e l'accelerazione (Fig. 1).
È stata ricostruita una strada urbana bidirezionale a due corsie, con guardrail centrale, utilizzando cinque tratti differenti composti da rettilinei e curve. La larghezza di ogni corsia era 3.75 metri, mentre la larghezza dell'auto 1.80 metri. Gli scenari erano simili, non uguali, al fine di evitare la familiarità con un solo percorso; inoltre erano privi di altri veicoli allo scopo di evitare interferenze esterne (Fig. 2).
I ricercatori hanno quindi fornito indicazioni ed informazioni da rispettare ad ogni partecipante: ognuno utilizzava il simulatore una volta per quattro giorni differenti nelle diverse condizioni di alcol (0.00%, 0.03%, 0.06% e 0.09%) ad intervalli rispettivi di 0, 3, 5 e 7 giorni. Dopo aver guidato, ognuno ha compilato un questionario. Gli autori hanno rilevato che la percentuale degli incidenti cresceva con l’aumentare del livello di concentrazione di alcol nel sangue e, per la precisione, i conducenti deviavano o si avvicinavano al guardrail posto al centro della strada.
Gli autori hanno considerato quattro indicatori che generalmente vengono influenzati dalla presenza di alcol nel sangue:
- SP_AVG: velocità media;
- SP_SD: deviazione standard della velocità;
- LP_AVG: distanza media dalla linea di mezzeria;
- LP_SD: deviazione standard della distanza dalla linea di mezzeria;
È stato rilevato che che la velocità media (SP_AVG) aumentava sensibilmente in funzione del livello di concentrazione di alcol nel sangue (BAC level) e, sebbene la distanza media dalla linea di mezzeria non variasse in funzione dell'alcol, la deviazione standard (LP_SD) ha mostrato differenze significative. Il più alto valore di LP_SD era sinonimo di elevata instabilità laterale. In altre parole, l'alcol conduce ad una maggiore velocità ed instabilità trasversale del veicolo (Fig. 3).
Per quanto concerne le sensazioni dei partecipanti, l'effetto dell’alcol è risultato statisticamente significativo. Ogni partecipante ha compilato un questionario che indagava differenti aspetti: sicurezza, atteggiamento alla guida, vigilanza, attenzione, senso della velocità, senso dell'orientamento, capacità di giudizio, abilità di controllo del veicolo e capacità di reazione.
I risultati hanno rivelato che sotto l’effetto dell’alcol la maggior parte dei soggetti si sentiva più avventuroso, impulsivo, tendeva a ricercare sensazioni più forti e percepiva il veicolo muoversi più lentamente (il che potrebbe indurre a guidare più velocemente). Inoltre le abilità di percezione, attenzione, senso dell'orientamento, giudizio, riconoscimento, controllo e reazione sono risultate alterate (Fig. 4).
Il contributo proposto mostra come l’alcol influenzi le persone alla guida di un veicolo, sia fisiologicamente che psicologicamente, e di conseguenza determini la compromissione della normale prestazione di guida. La velocità di marcia, la posizione del veicolo sulla corsia, le funzioni psicologiche del soggetto alla guida e le abilità del conducente si alterano dopo l’assunzione di alcol.
Guidare in stato di ebbrezza contribuisce ad un'alta probabilità di incidenti. Nello studio in questione, il tasso di incidenti è aumentato in presenza di alcol in uno scenario privo di altri mezzi (un contesto decisamente più semplice rispetto al complesso scenario di guida reale). La guida in stato di ebbrezza porta a un'elevata velocità del veicolo e a una condizione di marcia instabile nei movimenti sia in verticale che in trasversale. Inoltre, maggiore è il livello di concentrazione di alcol nel sangue, maggiori sono i rischi e la performance compromessa alla guida.
La velocità del veicolo e la posizione del veicolo sulla corsia sono indicatori utili al rilevamento della guida in stato di ebbrezza. La differenza significativa di LP _SD tra i livelli di concentrazione di alcol allo 0,03% e allo 0,09% indica che questo indicatore, sul tratto di strada rettilinea urbana, discrimina tra i diversi livelli di concentrazione di alcol.
Lo studio in questione presenta certamente dei limiti, come l’utilizzo di un solo tipo di tratto stradale, che comunque risulta essere il più comune e pertanto si ritiene che i risultati possano essere generalizzati. Negli studi futuri è consigliabile prendere in considerazione altri indicatori e ulteriori geometrie stradali. Anche se lo scenario nello studio era semplice e i soggetti hanno ovvie differenze individuali, i risultati possono considerarsi un contributo interessante nell'ambito della discriminazione della guida in stato di ebbrezza. Inoltre sono utili per essere applicati nel contesto della sicurezza stradale, al fine di trovare delle soluzioni che possano prevenire incidenti legati al consumo di alcol.
Dott.sa Chiara di Girolamo:
Laureata in Psicologia all'Università di Chieti, ha approfondito la sua conoscenza in merito alla sicurezza stradale focalizzando l’attenzione sulle condotte degli utilizzatori della strada e sui processi psicologici coinvolti. Collabora con Biomeccanica Forense nell'ambito del fattore umano e si occupa, insieme ad altri professionisti, di progetti riguardanti l’età evolutiva e la comunicazione non verbale.